Il parcheggio dell’auto vicino a casa segue il principio di indeterminazione di Heisenberg secondo il quale, se ricordi quando hai parcheggiato non puoi sapere dove e se ricordi dove hai parcheggiato, sicuramente non si tratta dell’ultima volta.
La mattina occorre effettuare estenuanti ricerche quantistiche per sperare di incontrare nello spazio-tempo la propria auto. Si tratta di un vero e proprio processo stocastico che si può sviluppare seguendo diverse correnti di pensiero. Tale pensiero parte da uno stato di lieve seccatura per passare ad uno di vivo disappunto. Nei casi peggiori si arriva a manifestare la propria contrarietà con escandescenze pubbliche.
Nel caso si individui l’auto al primo tentativo, il principio di indeterminazione farà si che il motore non parta o che, una volta avviato, non possiate uscire dal parcheggio perché bloccati da qualcuno in doppia fila o, in caso di miracolosa partenza, la corsa si fermi pochi metri dopo dietro il camion della spazzatura.
E ora domandatevi perché i fisici prediligono andare a piedi…
mi pare ovvia la risposta. La ricerca dell’auto nel parcheggio non rispetta le regole della fisica.