Un certo numero di anni fa, scrivevo su un blog chiamato “La penna del diavolo”. Lo avevo scovato per caso, in uno dei vari momenti di serendipità che capitano girovagando su internet e subito mi ha colpito per il fatto che non si trattava solo di un contenitore in cui chiunque volesse poteva scrivere le proprie storie; in quel luogo vigeva una regola, semplice ma intrigante: ogni settimana, a turno, un partecipante stabiliva il titolo del racconto che poi, tutti, avrebbero scritto nella settimana successiva.
Naturalmente il titolo era comune a tutti, ma ciascuno avrebbe scritto la storia che più lo avrebbe ispirato. Ciò che mi divertiva era il fatto di poter interpretare in senso molto esteso il titolo, attribuendogli sempre significati non letterali, potendo, così, spaziare in un mondo di fantasia che, alla fine, stupiva i lettori perché non rappresentava affatto quello che si aspettavano di leggere.
Quel blog non esiste da tempo, è stato portato via con la chiusura di Splinder, una piattaforma blog molto diffusa. Dopo la chiusura, sono migrato verso un altro luogo in cui pubblicavo un paio di racconti al mese e la cosa è andata avanti per circa due anni ma senza quella vivacità che animava quella prima esperienza.
Alcuni racconti sono stati inclusi nella raccolta “Panchine sul bordo del mondo”, altri sono nel cassetto in attesa della prossima pubblicazione.
A volte, ripensandoci, mi piacerebbe che qualcuno mi desse un titolo, una frase a caso, per vedere se sono ancora in grado di costruirci una storia intorno. Chissà.