Non lo stavo veramente fissando, ad essere sinceri era un tipo repellente ma, come forse succede in questi casi, l’occhio torna a guardare l’orrore che lo ha colpito come la lingua fa col dente dolorante e, ogni volta, scopre cose che non avrebbe mai voluto vedere. Scommetto che il mio occhio me lo ha fatto apposta a soffermarsi sulla canottiera bianca anzi, bianco-sporco; lui sa quanto le detesti e poi quella catena d’oro, si, non una catenina ma proprio una catena, di quelle che se cadi in acqua dove non tocchi sei spacciato.
La seduta stravaccata sulla sedia sicuramente non aiutava a fare buona impressione ma il tocco di classe era dato sicuramente dalla copia di Tuttosport stropicciata ed esibita come un predicatore fa con la propria bibbia. D’improvviso il “tipo” emette un suono e ammetto di aver impiegato un po’ troppo tempo a capire che si trattava di parole e ancor più nel tentativo di individuare un senso facendo affidamento alle lingue note; per fortuna il suo vicino di sedia ha emesso un suono simile e, pare, risolutivo perché il “tipo” ha annuito soddisfatto. Continua a leggere Attesa